lunedì 30 marzo 2009

Assignement 3 "Coltivare le connessioni"

Letto l'articolo prof...certo commentarlo non risulta semplice, gli spunti di riflessione sono molti, cercherò di essere coincisa e di non perdermi in discorsi lunghi e autoreferenziali.
Sono d'accordo sull'idea che la rete sia alla base dell'evoluzione del vivente parlando in termini biologici, tecnologici, culturali, sociali...Nodi e link, componenti di un tutto che comprende e completa le singole parti. Cosa sarebbe, ad esempio, una cellula isolata in un terreno arido e privo di materiale vivente per la sua nutrizione?NIENTE. Gli scambi sono necessari e costitutivi della vita stessa.
Internet è una delle tante reti che il mondo attuale possiede. Certo è uno strumento che offre stimoli continui, basta un click e sei dall'altro capo del globo, inoltre è accessbile a tutti, è una cosa VIVA e aperta. L'altra faccia della medaglia e che riguarda la mia esperienza personale è che con Internet ho una fonte inesauribile di fronte a me, che però resta solo potenzialmene tale. Le informazioni che vi carpisco sono sporadiche. Forse perché ancora Internet è relativamente giovane rispetto alla mia età, non lo conosco, il tempo e questa esperienza mi saranno utili.
Per quanto riguarda la scolarizzazione sono d'accordo solo in parte a quello che lei afferma. Devo infatti rendere merito alla scolarizzazione il fatto che migliaia di figli della classi meno abbienti abbiano potuto godere di un'esistenza migliore e più dignitosa rispetto ai loro padri. Non ci vedo niente di male nella massa in se stessa, purché questa massa, come purtroppo ora sta accadendo, non diventi un gregge. Ciò che voglio dire è che le pari oppurtunità mi piacciono, Leopardi si era potuto costruire un PLE giusto perché proveniva da un preciso ambiente socio-culturale.
D'altra parte non posso non ammettere che la scolarizzazione attuale significhi sempre più massificazione, portata avanti senza criteri e obiettivi.
Come lei dice, il mondo è un continuo cambiamento e evoluzione senza di esso ci sarebbe qualcosa di statico che di per sé è contro natura. Bè devo dire che nell'amata Italia non si ha una visione d'insieme di come sia cambiato il Paese oggi rispetto a quando si sono sviluppati i primi sistemi scolastici. La cultura, il sapere, il progresso non derivano dalla bieca ottusità della conservazione dello stato attuale ma dall'apertura, dall'elasticità, dal mantenere relazioni che portino a un migliormento.

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